Nuova Riveduta:

Genesi 26:7

Quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: «È mia sorella», perché aveva paura di dire: «È mia moglie». «Non vorrei», egli pensava, «che la gente del luogo mi uccida, a causa di Rebecca». Infatti lei era di bell'aspetto.

C.E.I.:

Genesi 26:7

Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: «È mia sorella»; infatti aveva timore di dire: «È mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto.

Nuova Diodati:

Genesi 26:7

Quando la gente del luogo gli faceva domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: «È mia sorella», perché aveva paura di dire: «È mia moglie», poiché pensava: «Gli uomini del luogo potrebbero uccidermi a motivo di Rebecca, perché ella è di bell'aspetto».

Riveduta 2020:

Genesi 26:7

E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: “È mia sorella”; perché aveva paura di dire: “È mia moglie”. “Non vorrei”, egli pensava, “che la gente del luogo mi uccidesse, a motivo di Rebecca”. Poiché lei era di bell'aspetto.

La Parola è Vita:

Genesi 26:7

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
Copyright © 1981, 1994 di Biblica, Inc.®
Usato con permesso. Tutti i diritti riservati in tutto il mondo.

Riveduta:

Genesi 26:7

E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno alla sua moglie, egli rispondeva: 'È mia sorella'; perché avea paura di dire: 'È mia moglie'. 'Non vorrei', egli pensava, 'che la gente del luogo avesse ad uccidermi, a motivo di Rebecca'. Poiché ella era di bell'aspetto.

Ricciotti:

Genesi 26:7

Interrogato dagli uomini di quel luogo riguardo a sua moglie, rispose: «È mia sorella». Ebbe infatti paura di manifestare che gli era legata in matrimonio, pensando che forse lo uccidessero, per la bellezza di lei.

Tintori:

Genesi 26:7

Essendo poi interrogato dagli uomini del paese intorno alla sua moglie, egli rispondeva: «E mia sorella»; perchè aveva paura a dire che era sua moglie, aspettando che lo uccidessero a motivo della bellezza di lei.

Martini:

Genesi 26:7

Ed essendogli fatte delle interrogazioni dalla gente di quel luogo intorno alla sua moglie, rispose: Ella è mia sorella: perocché ebbe paura di confessare, che fosse unita seco in matrimonio, sospettando, che forse presi dalla bellezza di lei non lo uccidessero.

Diodati:

Genesi 26:7

E le genti del luogo lo domandarono della sua moglie. Ed egli disse: Ella è mia sorella; perciocchè egli temeva di dire: Ella è mia moglie; che talora le genti del luogo non l'uccidessero per cagion di Rebecca; perciocchè ella era di bell'aspetto.

Commentario abbreviato:

Genesi 26:7

6 Versetti 6-11

Non c'è niente da imitare né da scusare nella condotta di Isacco per avere una moglie. La tentazione di Isacco è la stessa che ebbe suo padre e doppiamente. Questo rese il suo peccato ancora più grande. Le cadute di quelli che ci precedono sono rocce che altri possono scansare e il loro accadere è come mettere delle boe per salvare futuri marinai. Questo Abimelec non era lo stesso di quello vissuto ai giorni di Abraamo, ma entrambi agirono saggiamente. I peccati dei credenti disonorano gli stessi davanti a coloro che non sono religiosi.

Riferimenti incrociati:

Genesi 26:7

Ge 12:13; 20:2,5,12,13; Prov 29:25; Mat 10:28; Ef 5:25; Col 3:9
Ge 24:16

Dimensione testo:


Visualizzare un brano della Bibbia

Aiuto Aiuto per visualizzare la Bibbia

Ricercare nella Bibbia

Aiuto Aiuto per ricercare la Bibbia

Ricerca avanzata